Raccogliere funghi porcini sulle colline del Chianti
Se avete deciso di regalarvi una bella vacanza nel Chianti, permetteteci di darvi un consiglio: mettete in valigia un paio di “scarponi”. No, non preoccupatevi, non piove spesso, ma potreste scoprire di essere abilissimi cercatori di funghi!
Proprio così. Le colline del Chianti, oltre i 700 m s.l.m. sono coperte da bellissimi boschi di querce, castagni e faggi. Questo è l’habitat ideale per la crescita dei funghi “simbionti” (= funghi che vivono in simbiosi con le radici dell’albero). I più conosciuti e più amati del Chianti sono quelli della specie “
Boletus”, comunemente chiamati
Porcini.
I funghi porcini commestibili sono di quattro tipi:
-
“Boletus Edulis” (cappella molto viscosa, bianchiccia-marrone, fioritura... da Luglio a Novembre! Ebbene sì, in effetti il fungo che trovate in superficie non è altro che la fioritura del “micelio” (= la parte del fungo che sta sottoterra, attorno le radici dell’albero!);
I Porcini sono abitanti molto caratteristici delle colline del Chianti e “
andare a funghi” (ovvero andare a cercare funghi - così si dice da noi!) è un’abitudine molto comune, sana e piacevole! Ma attenzione, anche in Toscana ci sono regolamenti molto restrittivi da rispettare. Anzitutto serve una “
licenza di raccolta” (documento che autorizza a raccogliere funghi), con il limite massimo di 3 kg a persona al giorno e l’obbligo di usare contenitori rigidi e areati (come un cesto di vimini) per facilitare la dispersione delle spore. Maggiori informazioni le trovate su
www.fungocenter.it/normativa-funghi-toscana.php.
Inoltre è importantissimo raccogliere i funghi nella maniera corretta. Si prende il fungo all’inizio del gambo e lo si stacca con una leggera rotazione. Non si usano coltelli. In questo modo non si danneggia il micelio e sicuramente nasceranno nei giorni successivi tanti altri gustosi porcini.
Se avete dubbi sulla commestibilità dei funghi raccolti, non temete. Ogni Comune del Chianti organizza un servizio di “
consulenza micologica” gratuita, dove persone esperte potranno visionare i funghi che avete raccolto e darvi tutte le informazioni necessarie.
A questo punto non dovete fare altro che assaggiarli! Nella cucina del Chianti sono fatti “trifolati” (=cotti in padella con olio) per accompagnare carni di manzo e di selvaggina, ma vengono usati anche per insaporire gustosissimi risotti o nei sughi per accompagnare le pappardelle (particolare tipo di pasta simile alle fettuccine) e i “pici” (particolare tipo di pasta simile a grossi spaghetti fatti a mano). Hanno un sapore unico! Li potete trovare nei menù di quasi tutti i ristoranti del Chianti e spesso sono raccolti dallo stesso proprietario e cucinati freschi!
Se volete portarvene a casa un pochino, potete acquistarli essicati. I porcini secchi, una volta reidratati in acqua calda, non bollente, conservano tutta la loro tipica aromaticità. Bisogna solo fare attenzione a
possibili truffe: a prezzi troppo bassi o ad etichette troppo generiche sulla loro provenienza.
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