I Medici a Firenze
Stemma della Famiglia Medici
Nel 1434 con il ritorno dall`esilio di Cosimo de` Medici, a cui quest`ultimo era stato costretto l`anno precedente dagli Albizi, potente famiglia fiorentina che deteneva il potere effettivo nella città dietro il paravento del Gonfaloniere, per Firenze iniziò un lungo periodo di pace e prosperità.
Alla prosperità economica si accompagnò anche un periodo di grande vitalità in campo artistico. I Medici, importante famiglia di banchieri, svolse in quest`ambito un ruolo fondamentale: furono loro, infatti, a finanziare molti progetti affidati ad artisti famosi come Donatello, Beato Angelico e Filippo Lippi.
Cosimo morì nel 1464 e la Signoria fiorentina gli conferì il titolo postumo di
pater patriae, padre della patria. A Cosimo succedette il figlio Pietro, che, dopo aver soffocato una rivolta, modificò le leggi elettorali affidando il controllo delle elezioni alle cariche cittadine più importanti a un piccolo gruppo di persone.
Lorenzo il Magnifico
Nel 1469 il ventenne Lorenzo succedette al padre Pietro. Mentre era al potere, Lorenzo dovette affrontare la congiura ordita dai rivali dei Medici, la famiglia dei Pazzi, con l`appoggio del papato. Nel 1478 durante la messa di Pasqua in Duomo Lorenzo e il fratello Giuliano furono vittime di un attentato, in cui quest`ultimo morì.
Per evitare una grave sconfitta a Firenze contro l`esercito papale alleato con quello del Regno di Napoli, Lorenzo preferì negoziare. In seguito Lorenzo si dedicò alla politica interna e dette vita al Consiglio dei Settanta, organo con maggiori poteri rispetto alla vecchia Signoria.
In campo artistico Firenze continuò a prosperare anche sotto Lorenzo Il Magnifico e lo stesso Michelangelo si trasferì per un breve periodo alla corte dei Medici.
Purtroppo il periodo di prosperità stava volgendo al termine: una serie di banche dei Medici sparse in Europa furono chiuse a causa di una cattiva gestione e con la morte di Lorenzo, avvenuta nel 1492, iniziò un lungo periodo buio nella storia della città di Firenze.
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